Security and Defence Partnership: un’intesa vincente tra UE e Giappone?
DI MIRIAM SEMERARO
26/11/2024
Il 1° novembre il Giappone e l’Unione Europea hanno firmato una partnership storica per la difesa e la sicurezza: un partenariato senza precedenti con un Paese dell’Indo-Pacifico, regione indubbiamente attraversata da numerose e crescenti tensioni.
Una panoramica sullo stato attuale delle relazioni Giappone-UE.
Dal 2018, Giappone e UE hanno consolidato una partnership strategica attraverso una serie di accordi significativi nei settori economico, climatico, digitale e della connettività. Tra questi spiccano l’Economic Partnership Agreement (2019), la Green Alliance (2021) e la Digital Partnership (2022), che hanno posto solide basi per una cooperazione estesa.
In ambito di difesa e sicurezza, la Security and Defence Partnership si pone in continuità con il Joint Statement a margine del Summit tra UE e Summit del luglio 2023, dichiarazione in cui si promuoveva una maggiore cooperazione tra UE e Giappone per rispondere al meglio alle sfide comuni.
La Security and Defence Partnership costituisce un risultato storico in quanto è il primo accordo quadro bilaterale tra UE e Giappone, ed è la prima intesa di questo tipo ad essere siglata con un Paese dell’Indo-Pacifico, ribadendo l’impegno comune a rafforzare l’ordine globale basato su regole, a implementare la governance e a difendere valori e principi comuni quali lo Stato di diritto, la democrazia, il rispetto dei diritti umani, i mercati aperti e il commercio libero ed equo.
D’altro canto, la rielezione di Trump solleva preoccupazioni sulle ambizioni dell’UE, che davanti all’imprevedibilità della futura amministrazione potrebbe considerare un bilanciamento strategico tra la dipendenza dagli USA e l’occasione di affermare il proprio ruolo in quanto attore globale. Infatti, l’UE sembra intenzionata a consolidare diplomaticamente le proprie partnership nell’Indo-Pacifico proponendosi come attore credibile davanti alle complesse questioni geopolitiche della regione e le divisioni che caratterizzano l’ASEAN.
In cosa consiste la Security and Defence Partnership?
Stando al testo della Security and Defence Partnership l’Europa e l’Indo-Pacifico sarebbero regioni complesse e strettamente interdipendenti dal punto di vista geopolitico, economico e securitario come dimostrato da “tentativi unilaterali di cambiare lo status quo per mezzo della forza”. Risulterebbe quindi necessario rafforzare l’ordine internazionale e promuovere il rispetto della Carta dell’ONU. L’accordo è il riflesso delle incombenti e numerose preoccupazioni destate da Cina, Russia e Corea del Nord: l’intensificazione delle esercitazioni militari congiunte sino-russe nell'area indo-pacifica, il rafforzamento della cooperazione militare tra Russia e Corea del Nord, e l’invio di truppe nordcoreane a supporto delle forze russe nella guerra con l'Ucraina – solo per citare gli avvenimenti più recenti, che vanno a sovrapporsi a tensioni lunga durata. Per di più, il timing della firma della Security and Defence Partnership non è casuale: l'accordo è stato siglato proprio ad un giorno dal test di un nuovo missile balistico intercontinentale (Icbm) nordcoreano, che, stando ai media statali, avrebbe volato più in alto e più a lungo di qualsiasi altro testato in passato.
D’altronde, l’UE e il Giappone hanno mostrato sostegno e solidarietà al popolo ucraino fin dall’inizio della guerra, sottolineando la determinazione a difendere il rispetto del diritto internazionale in Europa, nell'Indo-Pacifico e a livello globale. Entrambi si stanno adoperando per la de-escalation delle tensioni in Medio Oriente.
L'accordo è stato firmato dall'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Josep Borrell, durante un incontro con il ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya a Tokyo. L'incontro si inserisce in un tour di Borrell nell'Asia orientale, che comprendeva anche colloqui strategici con la Corea del Sud. “Il partenariato è un passo storico e molto tempestivo, vista la situazione in entrambe le nostre regioni" ha affermato durante una conferenza stampa congiunta. "Viviamo in un mondo molto pericoloso. Viviamo in un mondo di crescenti rivalità, incidenti climatici e minacce di guerra. E c'è un solo antidoto a questo mondo pieno di sfide, ovvero la collaborazione tra amici",
La partnership si compone di vari meccanismi di dialogo strutturati su base annuale (summit UE-Giappone, dialoghi strategici a livello ministeriale, dialogo a livello di Direttorati Generali e dialoghi tematici su aree di interesse condiviso, come la sicurezza nella regione indo-pacifica).
I settori chiave in cui si mira a una sicurezza globale includono:
- Sicurezza marittima: promozione della libertà di navigazione secondo UNCLOS, esercitazioni congiunte, cooperazione navale (es. EUNAVFOR Atalanta) e supporto a Paesi terzi nell’Indo-Pacifico
- Sicurezza spaziale: ampliamento del dialogo per includere la sicurezza spaziale e promozione di comportamenti responsabili nello spazio in forum multilaterali.
- Cybersecurity: dialoghi regolari sulle minacce informatiche, risposte diplomatiche coordinate e promozione del comportamento responsabile nel cyberspazio.
- Minacce ibride: ricerca congiunta, scambio di strategie e cooperazione contro la disinformazione e le interferenze straniere.
- Disarmo e non-proliferazione: consultazioni su armi convenzionali e nucleari, con focus sul Piano d’Azione di Hiroshima e il controllo degli armamenti.
- Peacekeeping e gestione crisi: scambio di pratiche, supporto congiunto a Paesi terzi e collaborazione in forum multilaterali.
- Parità di genere: impegno nell’agenda "Women, Peace and Security" per integrare la parità di genere nella sicurezza e difesa.
La Partnership nel contesto della normalizzazione del giapponese
Ormai da anni la Corea del Nord, la Cina e la Russia costituiscono le principali minacce per la sicurezza giapponese. Tuttavia negli ultimi anni la mole di ciascuna di queste minacce è notevolmente aumentata – Taiwan, le dispute nel Mar Cinese Meridionale, il nucleare nordcoreano, la disputa con la Russia sulle Isole Curili...Ciò si riflette nel contenuto delle National Security Strategies, che nel corso del tempo hanno assunto una postura sempre più decisa, muovendo dal “pacifismo estremo” imposto dall’articolo 9 della Costituzione Giapponese verso un pacifismo sempre più “proattivo”, enfatizzando l’obiettivo di una normalizzazione sempre più decisa del Giappone.
Ciò è particolarmente evidente in seguito ai significativi cambiamenti messi in atto da Shinzo Abe e le sue progressive reinterpretazioni della Costituzione giapponese, così come nella National Security Strategy del 2022 adottata sotto l’amministrazione Kishida, che segna una cesura definitiva con la dottrina Yoshida del secondo dopoguerra. Infatti, il documento ha accelerato il rafforzamento delle capacità militari giapponesi attraverso la cooperazione con gli Stati Uniti, suo unico alleato principale, attraverso cui mira ad aumentare il proprio ruolo e rafforzare le proprie capacità di deterrenza. In aggiunta, Tokyo punta a costruire e rafforzare coalizioni amichevoli – tra cui l’Australia, il Regno Unito e l’Unione Europea – e network regionali, attraverso i quali amplificare la propria influenza (come le discussioni tra Giappone e Filippine nel 2023 per approfondire la cooperazione bilaterale in materia di sicurezza). Le restrizioni sull’esportazione di armi sono state significativamente ridotte, con l'obiettivo di ampliare l’industria della difesa e assumere un ruolo più rilevante a livello internazionale. Inoltre, il Giappone sta collaborando con il Regno Unito e l’Italia per lo sviluppo di un caccia di nuova generazione. Il Paese sta incrementando le spese militari per raggiungere il livello del 2% del PIL, in linea con lo standard NATO, entro il 2027, partendo dall’attuale 1,6%. Questo aumento risponde anche all’intento di contrastare una Cina sempre più assertiva, che intensifica la pressione militare su Taiwan.
L’impulso della Security and Defence Partnership sul corso della normalizzazione giapponese e il potenziale impatto che questa potrà avere sul panorama internazionale dipende anche dalla postura che il neo-Primo Ministro Shigeru Ishiba sceglierà di adottare. In effetti, egli aveva già espresso preoccupazione dichiarando che "l'Ucraina di oggi potrebbe essere l'Asia orientale di domani". Le proposte di Ishiba, come la creazione di una 'NATO asiatica', sono state accolte tiepidamente sia dagli alleati che dall’attuale governo giapponese, ora guidato dall’opposizione.
La Partnership, quindi, si inserisce in un panorama politico complesso sia dal punto di vista interno che da quello esterno. UE e Giappone si augurano che questo accordo senza precedenti porti risultati positivi in materia di sicurezza e difesa, simili a quelli virtuosi già ottenuti in altri settori. Inoltre, l’accordo potrebbe esacerbare le già esistenti tensioni e indispettire attori quali Cina e Russia.
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