![](https://static.wixstatic.com/media/2101e3_bc74b7b874144ffeae3e95fb54a36b03~mv2.png/v1/fill/w_84,h_41,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,blur_2,enc_auto/2101e3_bc74b7b874144ffeae3e95fb54a36b03~mv2.png)
29 mag 2020
Negli ultimi anni di crisi economica, il comparto della produzione e esportazione di armi da guerra ha fatto registrare delle punte di performance produttiva molto alte: si tratta di un business particolarmente rilevante nelle zone più conflittuali. La posizione della Libia, sottoposta all’embargo, non è chiara in questo contesto, ma ciò che è chiaro è che il quadro di questo paese sia estremamente contraddittorio. Da una parte Haftar, uomo forte della Cirenaica e in debito con Russia, Francia e Stati Uniti. Dall’altra Al Sarraj, a capo del governo di Tripoli riconosciuto a livello internazionale. Così come manca chiarezza sul modo in cui la guerra in Libia sia iniziata, non sappiamo come questa si evolverà e la mancanza di un’Europa in grado di esprimersi con una voce unica rende il quadro ancora più complesso. Non perdetevi le spiegazioni dettagliate di Nello Scavo, reporter internazionale, cronista giudiziario e corrispondente di guerra.