Il “tira e molla” dell’accordo di libero scambio UE-Mercosur
DI GIULIA RITA BONACCORSI
05/02/2024
“Il est impossible de conclure les négociations à l’heure actuelle” sono le parole riferite alla Commissione europea da parte di Emmanuel Macron all'inizio di questa settimana mentre le proteste degli agricoltori continuano ad espandersi e a coinvolgere tutta Europa.
A cosa si riferisce il presidente francese? Cosa prevedono i negoziati menzionati e perché molti governi e parte dell’opinione pubblica degli Stati coinvolti si oppongono a questa intesa?
Quale accordo?
L’accordo di libero scambio tra i paesi dell’Unione Europea e quelli del Mercado Común del Sur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay) è stato proposto ormai più di vent’anni fa per consolidare l’integrazione commerciale tra i due blocchi.
Innanzitutto, il trattato di libero scambio prevede lo sviluppo graduale di un accesso preferenziale ai mercati. Aziende europee di export sarebbero avvantaggiate nel non dover più confrontarsi con barriere tariffarie alte imposte dalle economie sudamericane emergenti. In base a uno studio di Confindustria, dopo un decennio dall'entrata in vigore degli accordi, circa il 91% dei dazi sui prodotti importati dall’Unione Europea cesserebbero di essere applicati. I paesi europei riuscirebbero ad accedere più facilmente a determinate materie prime essenziali per la transizione energetica - Argentina ricca in litio ed il Brasile abbondante di terre rare. Un’altro esempio pratico di benefici derivanti dalla proposta consisterebbe nell’aumento dell’esportazione di carne bovina brasiliana, l’UE sorpasserebbe la Cina nella quantità di import.
Nel 2019 le trattative a favore della stipula dell’accordo sembravano essere giunte al risultato desiderato, raggiungendo la fase dove è richiesta la ratifica dei paesi coinvolti. Il trattato preferenziale degli scambi tra le due organizzazioni commerciali è stato uno degli interessi prioritari della presidenza spagnola nel Consiglio dell’Unione Europea, terminata a dicembre. Tuttavia, negli ultimi mesi, caratterizzati anche dal cambio dei leader di governo in Argentina, Paraguay e Francia, i paesi europei hanno indietreggiato l'iniziativa chiedendo nuove condizioni.
Opposizioni e fallimento dell’accordo
È importante sottolineare la presenza di una clausola ambientale per la deforestazione alla base dell’accordo di libero commercio voluta dall’UE, ma principalmente da Austria, Francia e Belgio che contestano standard ambientali, sociali e sanitari inferiori ai corrispondenti adottati all'interno della comunità. Una misura che comunque non soddisfa le esigenze di molti ambientalisti e che, a sua volta, è stata rifiutata dagli Stati sudamericani poiché percepita come pressione eccessiva e una limitazione significativa.
Spostando il focus verso i diversi scenari nazionali, è possibile osservare come una porzione di elettori che risiedono in zone rurali - tra i quali troviamo anche i protagonisti delle manifestazioni più recenti contrari a determinate politiche agricole europee ed il Green Deal - percepiscono di non avere avuto sufficiente voce in capitolo e sostengono che l’accordo costituisca un ulteriore misura europea a loro svantaggio. Agricoltori europei lamentano che nemmeno un limite alle importazioni su beni come carni o soia potrebbe colmare l’impatto economico previsto con l’incremento del prezzo dei loro prodotti e, inoltre, che i negoziati renderebbero il continente troppo dipendente dai mercati esteri nel settore alimentare.
Quali i prossimi passi?
In Europa si lavora verso un momento di tregua dalle manifestazioni a cui migliaia di agricoltori hanno preso parte negli ultimi giorni, inizialmente in Germania, ma al momento con una ripercussione notevole in Francia. Infatti, il nuovo governo di Gabriel Attal col sostegno di Macron procede verso una serie di dichiarazioni e concessioni che dimostrino la preoccupazione nel tutelare il settore interessato anche da pratiche sleali che risulterebbero dalla competizione con i beni sudamericani. A causa di questi sviluppi, l’atteso viaggio della rappresentanza europea significativo del raggiungimento dell'accordo è stato annullato.
Con la prossima presidenza del Consiglio dell’UE in mano all’Ungheria e con le elezioni parlamentari europee di giugno il contesto di trattative potrà nuovamente cambiare. Dibattiti futuri in merito vedranno il centrodestra europeo, che è diviso sulla questione, scontrarsi con parte del centrosinistra e i Verdi che osteggiano l’accordo.
Fonti:
Análise: Mercosul e União Europeia desistem de acordo, e Brasil assume presidência do G20 | CNN Brasil