La scalata elicoidale della storia. Intervista a Fabrizio Maronta
DI AGNESE ZOPPELLI
22/12/2020
Iniziando da una curiosità del tutto accademica trovata in uno degli ultimi numeri di Limes, scivolando nello iper sviolinato argomento pandemico, fino a giungere finalmente al centro di tutte le questioni, ovvero la conoscenza e i suoi strumenti.
Il 2017 segna l'ultimo capitolo della lunga storia di violenze subìta dalla minoranza musulmana, contrassegnato dal lancio di una campagna militare volta alla loro definitiva eradicazione. Sono state condotte delle operazioni di rastrellamento dei Rohingya a fini di rappresaglia contro gli attacchi terroristici orditi dall’organizzazione Arakan Rohingya Salvation Army (ARSA) ai danni delle forze armate nazionali, conosciute con l’appellativo di Tatmadaw. L'ARSA è definito dalle autorità birmane come un gruppo terroristico, mentre questo nega di avere legami con organizzazioni terroristiche internazionali e sostiene che la sua lotta sia finalizzata a liberare i Rohingya dalle persecuzioni del governo birmano. Durante questo conflitto, le pratiche barbare hanno contemplato anche il ricorso ad esecuzioni sommarie e stupri su vasta scala, come dimostrato poi dal rinvenimento di numerose fosse comuni e di interi villaggi dati alle fiamme allo scopo di cancellare qualsiasi evidenza dei crimini perpetrati dal Tatmadaw. Ciò è in netto contrasto con la versione ufficiale del governo che afferma che sia stata la minoranza a provocare i devastanti incendi al fine di ottenere la solidarietà internazionale e beneficiare degli aiuti dati dai paesi musulmani.
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