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AKROTIRI E DHEKELIA - Geopolitica britannica nel più controverso angolo d'Europa

di SIMONE BELLETTI

01/10/2025

Vi è mai capitato di voler difendere una realtà indifendibile?
La situazione a Cipro mostra all’Europa e al mondo il dilemma dell’integrazione, vittima di un paradosso legato all’espansionismo militare: in un’isola frammentata da giochi di potere e amicizie di prossimità, il Regno Unito riesce ad imporre la sua leadership su territori di un Commonwealth allargato.

UN’ORIGINE ENIGMATICA - Contesto storico

L’isola di Cipro è un territorio strategico situato nel Mar Mediterraneo meridionale, storicamente conteso fra le potenze della regione per l’isolazionismo geografico e le risorse idriche di cui dispone: naturalmente, questa condizione garantisce vantaggi legati al commercio e alla difesa. Per secoli, Cipro ha vissuto sotto il dominio dell’Impero Ottomano, che decise di cedere l’amministrazione dell’isola alla Corona britannica nel 1878: la Convenzione di Cipro sanciva infatti che, pur mantenendo la sovranità sul protettorato, gli ottomani avrebbero lasciato carta bianca agli inglesi sulla gestione del territorio.

Nel 1914 cambiò tutto: lo scoppio della Prima Guerra Mondiale spinse il Regno Unito ad annettere Cipro in via definitiva, poiché i consiglieri dell’intelligence britannica riconobbero l’importanza strategica di avere uno sbocco diretto sul Mar Mediterraneo. Durante il delicato periodo bellico, luoghi isolati o separati dalla terraferma (come Cipro) erano visti come la “ciliegina sulla torta” delle larghe alleanze: la loro difficile accessibilità forniva vantaggi significativi agli eserciti, che ivi potevano rifugiarsi o sfruttare il posizionamento strategico per osservare i movimenti del nemico con anticipo.

Dal canto loro, i ciprioti decisero di patteggiare con gli inglesi sotto promessa di essere sostenuti, a guerra terminata, nel processo di enosis (unificazione) con la vicina Grecia.

La transizione dell’isola verso la Corona britannica avvenne poi ufficialmente nel 1923, a seguito del Trattato di Losanna, che sancì la disgregazione dell’Impero Ottomano, e conferì a Cipro lo status di colonia. Malgrado le premesse, il Governo di Sua Maestà non rese fede ai taciti accordi siglati con i ciprioti, e l’unificazione con la Grecia rimase un lontano miraggio; contestualmente, il crescente sentimento anti-britannico fra le frange della popolazione locale fu uno dei fattori che portarono all’indipendenza nel 1960.

La neo-nata Repubblica di Cipro vedeva la sua sovranità estendersi per tutta l’isola, ma le tensioni fra greco-ciprioti e turco-ciprioti rendevano impossibile non respirare sentimenti di odio e disprezzo verso la controparte. Questi dissidi si propagarono fino al 1974, quando la Turchia invase il nord dell’isola per difendere l’indipendenza della frangia turco-cipriota: l’operazione portò alla fondazione della Repubblica Turca di Cipro del Nord nel 1983, che nel 2025 intesse rapporti diplomatici ed è riconosciuta soltanto dalla Turchia stessa.

Di fronte alla spinosa situazione, nel 1964 l’ONU intervenne stanziando centinaia di caschi blu sul territorio, tracciando una linea verde come limite della zona cuscinetto che separa la Repubblica di Cipro dalla neo-nata Repubblica filo-turca.

Le sorti di Akrotiri e Dhekelia, zone costiere affacciate sul vicino Medio Oriente, rimasero come appese ad un filo poiché, dopo l’indipendenza cipriota e la decisione dell’ONU, esse rimasero sotto il controllo del Regno Unito: il timore maggiore era che l’esercito turco si spingesse all’interno del territorio britannico, ma i militari fermarono l’avanzata al confine con Dhekelia, situata poco oltre la linea verde tracciata dall’ONU per separare i due gruppi sociali che abitano l’isola.

Il governo turco era ben conscio del fatto che sconfinare militarmente in territorio britannico avrebbe significato dichiarare guerra al Regno Unito.


PROTETTORATO O COLONIA? - Status geopolitico della regione

La vittoria dell’indipendentismo cipriota fu comunque soggetta a condizioni: le basi costiere di Akrotiri e Dhekelia rimasero sotto il controllo della Corona come basi militari, e tutt’oggi fungono da osservatori strategici sui movimenti del Mar Mediterraneo meridionale. Questi territori sono riconosciuti con l’acronimo di “SBA” (Sovereign Base Areas) e svolgono un ruolo cruciale per lo sviluppo dell’apparato militare britannico, che si serve delle basi per mantenere una proiezione in prossimità del Nord Africa e del Medio Oriente.

A distanza di 3200 km, Londra si prende cura delle basi cipriote come una gallina che cova le sue uova d’oro, e monitora attentamente le attività di una zona geopoliticamente calda. In origine, il Governo di Sua Maestà insistette per continuare ad avere il controllo sulle SBA per ragioni molto delicate: dopo la disfatta del 1956, che consegnò il Canale di Suez al presidente egiziano Nasser, la compagnia britannica del Canale espose a Londra le sue ragioni in merito ai possedimenti ciprioti, che sarebbero risultati vitali in ottica di una futura riconquista di Suez.

Inoltre, malgrado il loro status militare, Akrotiri e Dhekelia presentano diverse particolarità: anzitutto, la regione è l’unico territorio britannico ad adottare l’Euro come valuta, fattore che rende più immediati i rapporti d’oltre confine con la Repubblica di Cipro, entrata a far parte dell’area Euro nel 2008.

In secondo luogo, diversi studi sociali svolti nell’isola mostrano come, in alcuni casi, la mescolanza etnica tra greco-ciprioti e turco-ciprioti sia accolta come un’opportunità per stringere legami di pacifica convivenza civile: un esempio lampante è il villaggio di Pyla, spaccato a metà dalla linea ONU di separazione, a pochi passi da Dhekelia, abitato da qualche centinaio di turco-ciprioti, che sono stati capaci di fare della diversità con i greco-ciprioti una ricchezza.

Pertanto, la regione di Akrotiri e Dhekelia è un protettorato o una colonia britannica?

La risposta è: nessuna delle due! Il Governo di Sua Maestà attribuisce alle due basi lo status geopolitico di “territori britannici d’oltremare”, posti sotto il controllo di Londra, ma che non sono parte integrante del Regno Unito. Riassumendo, la regione non può essere considerata una colonia, poiché viene sfruttata dal Ministero della Difesa britannico per ragioni militari, e non può essere nemmeno ritenuta un protettorato, poiché il termine descriverebbe una forma di tutela militare esercitata da uno Stato sovrano su un altro Stato sovrano (e non è certo il caso di Akrotiri e Dhekelia!).


UN MARE IN BURRASCA - Rischio di escalation

Sciolto il rompicapo legato ai confini, è ora opportuno osservare l’importanza strategica giocata da Akrotiri e Dhekelia nel tormentato panorama delle relazioni internazionali odierne. Possedere due basi militari lungo la costa cipriota, affacciate su parte delle acque più trafficate del pianeta, è per il Regno Unito una straordinaria opportunità: è importante ricordare che la Repubblica di Cipro non è un membro della NATO e, dunque,  rimarrebbe un territorio alla mercé di sé stesso, se invaso.

Dall’altro lato, il Regno Unito, firmatario della Carta Atlantica, è esposto direttamente ai rischi di possedere due basi militari sull’isola: analogamente a quanto sarebbe potuto succedere nel 1974 con l’avanzata turca, una probabile invasione via mare di Cipro, oppure un incidente diplomatico nelle acque del Mediterraneo Meridionale, metterebbero in allerta il personale militare stanziato ad Akrotiri e Dhekelia. Tuttavia, la mancanza di Cipro fra i firmatari del Patto Atlantico non espone la Corona a nessun obbligo di intervento militare in sua difesa, e pertanto le due basi militari britanniche in territorio cipriota resterebbero sostanzialmente impotenti, di fronte al collasso dell’isola.

Naturalmente, tutti questi scenari rimangono puramente ipotetici, ma gli analisti geopolitici monitorano costantemente gli sviluppi della delicata situazione a Cipro e le future proiezioni sul panorama delle relazioni internazionali.


Certi dilemmi restano bloccati in un nodo difficile da sciogliere, e talvolta il mondo può solo restare a guardare.


Riuscirà la Cipro “Davide”, servendosi di Akrotiri e Dhekelia come spine nel fianco, a difendersi dai grandi “Golia” del pianeta?

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